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lunedì 24 aprile 2017

[Segnalazione Self] Lithium, di Chiara Bianca D’Oria e Marika Cavaletto

Buon pomeriggio lettori,
in occasione dell'uscita del secondo romanzo, oggi voglio segnalarvi il primo romanzo della saga urban fantasy di Chiara Bianca D’Oria e Marika Cavaletto: Lithium. E' un fantasy ricco di personaggi, appassionante e coinvolgente, il primo di quattro libri ambientati a St. Jillian, un paesino scozzese dove due ragazze italiane si ritrovano ad affrontare dei mostri da film dell’orrore.




Titolo: Lithium
Serie: St. Jillian Saga. Vol 1
Autore: Chiara Bianca D’Oria e Marika Cavaletto
Editore: Self Publishing
Pagine: 420
Prezzo: 2,99€ (presto disponibile anche il cartaceo)
Genere: Urban Fantasy
Link Amazon: http://amzn.to/2oWe1m2

"L’ultima scena, impressa a fuoco nella mia mente, fu quella di una ragazza dai capelli lunghi e castani impugnare un paletto di legno e tenere alto l’onore della nostra razza.
Siamo quello che siamo e lei si era appena aggiunta al nostro Destino.
Siamo quello che siamo.
Siamo Cacciatrici di vampiri."
Fuggire. Mya e Chrissie devono fuggire. Abbandonare un passato troppo pesante che rischia di farle affondare un'altra volta. "Scozia: nuova università, nuova vita", si dicono ancora, non sapendo che i ricordi che cercano disperatamente di dimenticare non sono nulla in confronto a ciò che il Destino ha in serbo per loro. Perchè St. Jillian non è il paradiso sperato, ma l'inferno che non ti aspetti, solo un altro luogo pieno di nuovi ricordi da dimenticare.
Vampiri, licantropi, cacciatori di demoni e guerre millenarie, in una realtà nascosta al genere umano, Mya e Chrissie ricorderanno a loro stesse come Amare e Combattere facciano parte del nostro Destino, un Destino a cui non sempre ci si può sottrarre. 
E allora, che senso ha fuggire ancora?
Un urban fantasy che lega le vite di diverse persone alla ricerca della loro strada, in un mondo irreale, governato da un'entità incurante. Perché il Destino ci ama e ci odia con la stessa intensità, ma a noi, povere pedine del suo folle piano, l'odio sembra prevalere.


Chiara e Marika hanno vissuto praticamente in simbiosi sin dalla prima elementare. Nonostante abbiano caratteri completamenti opposti, sono sempre state assieme, migliori amiche, unite contro tutto e tutti.
Nate entrambe nel '91, a sei mesi esatti di distanza, hanno un amore sconfinato per i libri e la scrittura. Dopo l'università e l'erasmus, avrebbero voluto trasferirsi assieme in Scozia, ma il Destino ha deciso diversamente. Chiara si è diplomata alla Scuola Holden di Baricco, a Torino, mentre Marika a un master del Sole 24 ore, a Roma.



Estratto

Camminavo distratta per le strade di St. Jillian, la mia città. Era strano dirlo.
Mi ero data un limite. Avevo deciso che per le otto sarei tornata allo studentato, sarei entrata di botto e… l’avrei implorata di perdonarmi. Sapevo che aveva ragione, l’avevo sempre saputo, ma il mio orgoglio non mi avrebbe mai permesso di ammetterlo. Però questa volta era diverso; questa volta non riguardava solo noi.
Cominciava a fare freddo. I lampioni alla mia sinistra lampeggiavano aritmicamente. Non lo prendevo mai come un buon segno, tutti i film horror iniziano con una strada poco illuminata e una ragazza che spaventata cerca di tornare a casa. Alzai gli occhi al cielo.
Dovevo stare attenta! Con la mia fortuna, ero benissimo capace di peggiorarmi da sola la giornata. Mi guardai innocentemente a destra e a sinistra, pronta a scattare al minimo segno di pericolo, ma non c’era nessuno, solo i lampioni fulminati e il mio cuore a mille.
Avevo quella strana sensazione di tensione che precede la paura vera e propria. La stessa sensazione di quel giorno, quando improvvisamente una donna dai capelli biondi aveva imprecato alla mia destra.
Anche allora non c’era nessuno in giro…
Oh, ma porca miseria! Io e i miei stupidi collegamenti del cavolo!
All’improvviso, una luce accecante coprì il lampeggiare instabile dei lampioni. Abbassai il capo anche se non ne avevo davvero bisogno.
Imprecai. L’amuleto in litio brillava di un blu intenso.
Mi voltai immediatamente quando un urlo assordante dilagò nelle meningi come un campanello d’allarme. Corsi senza pensare dove l’istinto mi portava. Corsi senza nemmeno sapere che fare nel caso in cui mi fossi trovata il vampiro di fronte. Corsi sapendo solo che di persone sulla coscienza non ne volevo più.
Arrivai senza fiato all’angolo di un vicolo cieco. Sbirciai dal muro la situazione: la ragazza che avevo sentito urlare era sdraiata a terra, priva di sensi. Un’altra persona era china su di lei. Sentii un brivido di ribrezzo accapponarmi la pelle.
Mi feci avanti senza pensare troppo alle conseguenze, volevo solo interrompere quello spettacolo.
«Ehi, tu!» urlai impavida.
Cristina, che stai facendo? Non sei armata, non sei addestrata, non...
Il vampiro si girò lentamente a fissarmi.





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